Frugolini di casa

Questo spazio è dedicato agli animali domestici: notizie in pillole, curiosità, caratteristiche ed esigenze di alcuni tra i più diffusi coinquilini di casa.


Poichè è da quando sono nata che vivo a contatto con un qualche tipo di peloso, squamoso, piumoso, ho avuto diversi compagni di casa, anche se di alcuni tuttavia non ho un gran ricordo perchè ero troppo piccola quando sono vissuti con me e la mia famiglia.

Fin da bambina mi sono sempre piaciuti gli animali ed ero ben contenta se me ne venivano regalati, in alcuni casi poi ero io a insistere per convincere i miei genitori a regalarmene.


Ma ora che non sono più una bambina capisco bene che non è giusto che gli animali siano regalati o venduti, perchè non sono oggetti e la loro vita non dovrebbe avere un prezzo. Non mi è ben chiaro perchè un ratto debba costare 4 euro, mentre un cincillà o un furetto ne debbano costare diverse decine.. una vita è una vita e ha lo stesso valore di un'altra. Senza contare che cifre così basse per ratti o altri piccoli roditori mi fanno pensare ad alcuni tipi di possibili acquirenti: genitori che vogliono prendere qualcosa di poco impegnativo per i bambini o ancor peggio a quelle persone ignobili che detengono in un box di vetro dei serpenti a cui dare prede vive, senza che gli squittii delle malcapitate vittime, a cui è stata tolta ogni possibilità di fuga, susciti in loro il minimo senso di pietà.


Davvero non capisco come si possa imprigionare tra quattro mura di vetro un rettile e metterci dentro un piccolo mammifero che non sa dove scappare e nascondersi, causandogli un'angoscia straziante prima di morire e ignorare le sue grida disperate, restando a guardare uno spettacolo del genere al di là della vetrina. Ci deve essere una dose enorme di egoismo e sadismo in queste persone. Egoismo nel detenere in uno spazio angusto, per il proprio piacere personale, un animale che starebbe sicuramente meglio libero nel proprio ambiente naturale e che per sua natura è meno propenso di un cane o un gatto o di un qualsiasi altro mammifero a relazionarsi con l'uomo. Sadismo nel non venire toccati dalle grida dei roditori che vengono dati in pasto, che essendo mammiferi, hanno modalità di espressione dei sentimenti simili ai nostri e che quindi dovremmo capire benissimo.

Discorso analogo per chi detiene nei terrari ragni tropicali: di certo i ragni non si possono relazionare con l'uomo e far convivere il ragno con la sua cena in un ambiente chiuso, è quanto di più sadico possa esistere. Immaginatevi di essere una cavalletta e di venir messa in una scatola di vetro sigillata. E di vedere chiaramente quello che per voi è un mostro spaventoso: un ragno gigante di cui diverrete prima o poi la cena. E magari due o tre compagne che erano con voi catturate proprio davanti ai vostri occhi. Ma non c'è possibilità di scampo, è solo questione di tempo e la stessa sorte toccherà anche a voi. Credo che anche Saw l'enigmista fosse meno sadico: almeno alle sue vittime un'estrema via d'uscita la riservava.


Probabilmente questi sono casi estremi, tuttavia spesso anche dietro un'apparente grande amore per gli animali, si cela una buona dose di egoismo o di ipocrisia: amare profondamente il proprio gatto, ma mangiare un coniglio senza rimorsi; volere a tutti i costi una determinata razza di cane e non un meticcio, o volere una certa razza anche quando presenta dei problemi tipici, come la difficoltà di respirazione in certi cani dal muso schiacciato; il prendere un animale per avere compagnia, ma senza considerare che anche un animale ha bisogno di attenzioni, che si può sentire solo, che ha bisogno della compagnia del proprietario e magari anche dei propri simili; oppure acquistare un animale come un giocattolo per i propri figli anche se non hanno ancora la maturità per prendersene cura o prenderlo in un momento d'impeto per poi stufarsene presto, trascurandolo, dandolo via come un pacco o peggio ancora abbandonandolo.

L'abbandono estivo poi, giuro che non l'ho mai capito. Possibile che una persona compri un cucciolo a  Natale e non sia lungimirante abbastanza da pensare che ad agosto andrà in ferie e dovrà portarselo in vacanza oppure trovargli una sistemazione alternativa per il periodo in cui è via? Possibile che una persona non sappia se sia disposta o meno ad assumersi quest'impegno e, nel caso non lo sia, non capisca che non è proprio il caso di prendere un animale?

Perchè mi sembra ovvio: se non si è in grado di tenere un animale, che richiede tempo, spese, attenzioni e pazienza, semplicemente non lo si deve prendere. E se lo si prende lo si deve tenere al meglio delle proprie possibilità.

E decidendo di voler condividere la propria vita con un animale è sempre preferibile adottarlo, dando così una casa a qualcuno dei tanti trovatelli che ne hanno bisogno, anzichè alimentare il commercio di animali che, poichè associa un valore economico a delle vite, mercificandole, è eticamente discutibile.


Come dicevo prima tenere un animale è un impegno che va ponderato e affrontato responsabilmente, ma è sicuramente un impegno che ripaga e con gli interessi, perchè ci si affeziona molto ai propri compagni di casa, ci riempiono la quotidianità con piccoli momenti di gioco, di coccole, si forma un'intesa particolare, ci fanno ridere, arrabbiare, intenerire e alla lunga ci si conosce come anziani coniugi, si sviluppa un modo di comunicare diretto o comunque diverso dal linguaggio parlato, e ogni specie ha un suo particolare modo di relazionarsi che poi ogni individuo arricchisce di peculiarità sue proprie... insomma quale che sia il modo in cui ci si è conosciuti l'importante è dare alle singole personalità l'occasione di emergere e di interagire con loro il più possibile per scoprirne tutte le particolarità!








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