Naturale è bene?

Seppure vegetariana, una cosa che condivido poco è la concezione idilliaca della natura o la visione degli animali come creature dall'innocenza primigenia in opposizione alla malvagità dell'uomo.
Se per naturale intendiamo i prodotti naturali, come i cosmetici o gli alimenti privi di sostanze chimiche di sintesi, o pensando alla natura ci tornano in mente le gite in campagna e le passeggiate in mezzo ai boschi o in montagna, lontani dal caos e dallo smog delle metropoli, o le rose che crescono così belle nel nostro giardino, allora non ho niente da obiettare: in questo caso non si può vedere che il bello della natura. Anche se facendo il verso a Leopardi potrei dire che anche nel più meraviglioso dei giardini si svolgono quotidianamente dei massacri e di idilliaco c'è ben poco...
Ma per conoscere anche il rovescio della medaglia, è sufficiente guardare un qualsiasi documentario sugli animali (quelli classici con i leoni e le gazzelle, i leopardi e le iene, gli gnu e i coccodrilli) per rendersi conto quanto la vita in natura sia difficile e come la violenza e la sopraffazione siano all'ordine del giorno: tant'è che a volte ho dei dubbi e mi chiedo se, lasciato libero di scegliere, uno gnu opterebbe per la vita libera in natura o per la vita in cattività in uno zoo safari...
Ma la mia non vuole essere una riflessione pessimista, voglio solo mettere l'accento sul fatto che la vita in natura non sia sempre uno stato di perfezione da rimpiangere, ma che anzi la vita in civiltà ha portato anche cose decisamente apprezzabili: su tutto, condizioni di vita migliori che hanno via via consentito l'elevazione morale della società umana.

Quando non bisogna occuparsi esclusivamente delle azioni essenziali alla propria sopravvivenza, è possibile utilizzare le risorse del cervello anche per altre cose, come pensare, fare astrazioni, riflettere su ciò che è bene e ciò che è male: solo nella vita in civiltà può quindi nascere l'etica. Certo, in civiltà hanno maggiore potenzialità di sviluppo non soltanto idee molto positive, ma anche idee altamente negative; perché di fatto la radice più istintiva e violenta dell'uomo rimane e le tecnologie possono divenire un mezzo per mettere in atto su vasta scala le violente leggi naturali, creando danni enormi. Ben più spesso poi sono gli interessi a vincere sugli ideali, ma ciò non toglie l'importanza che l'uomo, sottraendosi alla vita in natura, abbia potuto acquisire una maggiore consapevolezza sul mondo e darsi dei valori morali. Tanto da condannare socialmente alcune azioni naturali ritenendole ingiuste o ignobili (il tradimento, il furto, lo stupro, l'omicidio) e premiarne invece altre che in natura sarebbero insensate o controproducenti (pensiamo ad un gesto di eroismo o di altruismo disinteressato). Così alcune cose che sono considerate giuste non sono naturali e, viceversa, molte cose naturali non sono giuste. O semplicemente non sono positive: le malattie sono cosa naturalissima, ma ben vengano la medicina e la chirurgia...

Allo stesso modo mi sembra semplicistico contrapporre una generale malvagità umana ad un'universale bontà animale. Alcuni uomini saranno più o meno buoni, mentre altri  saranno più o meno spregevoli, e così anche gli animali, alcuni saranno tendenzialmente più pacifici mentre altri più aggressivi: il carattere varia da individuo a individuo nell'uomo come negli animali. Inoltre alcuni individui per noi saranno molto importanti pur coi loro difetti (i familiari, gli amici, gli animali di casa), altri meno pur coi loro pregi (uomini e animali sconosciuti), senza che questo ci impedisca di provare empatia per persone o animali che non conosciamo, nel male (terremotati, vittime di un uragano, animali da macello) o nel bene (due innamorati che si abbracciano, una mamma che coccola il suo cucciolo).
Di sicuro con gli animali è più facile andare d'accordo perché non parlano, quindi la relazione è più diretta (potete passare subito alle coccole con un cane che avete appena incontrato per strada e che vi ispira simpatia, ma difficilmente potrete farlo con una persona...) e i campi in cui provare affinità sono più limitati ed essenziali (difficilmente discuterete di politica col vostro cane...), di conseguenza finire a litigare o non andare d'accordo per mancanza di cose in comune è più difficile che non con una persona.
Ma detto questo, parlare di una condizione idilliaca della natura e di innocenza degli animali come se la Terra fosse un Eden rovinato dall'uomo mi sembra poco realistico... la natura è meccanicamente perfetta, sicuramente affascinante e certamente da rispettare, ma è anche priva del sentimento di pietà: l'uomo nel corso della sua storia è stato al contempo il massimo applicatore della  legge naturale del più forte (non solo applicandola con efficienza, ma addirittura trascendendola), ma è anche stato l'unico che sia mai riuscito a distaccarsene.

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