Cucinare con la pentola a pressione

Da quando sono diventata vegetariana ho scoperto l'utilità di questo attrezzo del quale prima diffidavo parecchio (anche perché temevo potesse esplodere come nelle leggende popolari che narrano di questa creatura mostruosa). Passati i primi sospetti ho iniziato ad usare quella di mia madre e poi non potendone più fare a meno ne ho comprata una anche per me, di ultima generazione, dall'apertura più facile e con doppio dispositivo di sicurezza.
La cottura con la pentola a pressione è semplice e veloce: non richiede di mescolare durante la cottura, permette di usare meno acqua e quindi di non perdere i minerali che se ne vanno con essa scolando i cibi. Per le vitamine invece il discorso è diverso perché la temperatura è più elevata che nella cottura tradizionale, tuttavia è anche dimezzata nei tempi, per cui se è vero che le vitamine vengono deteriorate dall'alta temperatura è anche vero che in pressione restano in cottura per un tempo inferiore rispetto alla cottura normale. In definitiva secondo me è un buon metodo di cottura per tante cose e in assoluto è ottima per cuocere i legumi.

Ma quali sono i tempi e le quantità d'acqua per cucinare i diversi alimenti con la pentola a pressione? In genere l'occhio e l'esperienza sono i migliori consiglieri per ciascuno, tuttavia cercherò di dare delle indicazioni quantitative su una lista di alimenti (che cercherò eventualmente di aggiornare in futuro) per cucinarli "asciutti", ovvero in modo da aprire il coperchio e trovare un alimento pronto da mangiare senza scolarlo, che è la cosa più difficile da ottenere.

Legumi secchi e ammollati
I legumi cotti in pentola a pressione sono ottimi perché restano compatti e morbidi. Si possono insaporire con un soffritto prima di aggiungere l'acqua fredda e portare in pressione.

Lenticchie: il rapporto è 1:2, ossia 200 ml d'acqua (un bicchiere colmo) ogni 100g di lenticchie. Cottura: 15' dal fischio.
Ceci: ogni 100g di ceci occorrono 150-200 ml d'acqua (un bicchiere scarso). Cottura: 1 ora dal fischio, contro 3 ore in cottura normale. Bastano anche 45-50 minuti se avete intenzione di consumarli freddi in insalata, dove è preferibile siano più compatti e meno pastosi.
Fagioli grandi: per i fagioli grossi le indicazioni sono similari a quelle per i ceci, un bicchiere d'acqua ogni 100g e 40-50' di cottura dal fischio.
Fagioli piccoli e fagioli di soia: sono una via di mezzo tra le lenticchie e i fagioli più grandi, quindi occorre circa un bicchiere d'acqua ogni 100g di prodotto e una cottura di 20-25' dal fischio.
Fave e cicerchie: credo 150-200 ml d'acqua e 30-40' di cottura dal fischio.
Piselli: il rapporto dovrebbe essere 1:1 se non ricordo male, quindi 100ml d'acqua per 100g di prodotto, mentre per la cottura credo una ventina di minuti dal fischio.
Legumi decorticati e spezzati, come fave e lenticchie rosse: credo sempre 1 bicchiere d'acqua ogni 100g e 10-15' dal fischio.

Cereali
Riso: il rapporto è 1:2, ogni 100g di riso occorrono 200ml d'acqua. Cottura: circa 7', dipende dalla qualità del riso, comunque basta dimezzare il tempo di cottura normale, se lo si conosce. Per fare un risotto basta insaporire il riso in un soffritto prima di aggiungere l'acqua fredda e portare in pressione.
Farro, orzo, avena: credo che la cottura in pentola a pressione non sia consigliata. Volendo provarci lo stesso rifarsi alle modalità di cottura del riso.
Kamut: non ricordo esattamente, ma credo 1 bicchiere d'acqua ogni 100g di prodotto e tempo di cottura 1 ora. Ma per quanto cuocia rimarrà comunque legnoso....
Pastina per minestra: in questo caso non c'è un quantitativo d'acqua preciso, perché la pasta si aggiunge a cottura quasi ultimata di una minestra oppure nella quantità di brodo desiderata e poi si richiude e si riporta in pressione. Il tempo di cottura invece è la metà di quello indicato sulla confezione, contando i minuti sempre a partire dal fischio ovviamente.
Polenta: un'alternativa alla polenta istantanea è la cottura in pentola a pressione che non richiede il continuo mescolamento: occorrono 350 ml ogni 100g di farina di mais per ottenere una polenta morbida, ma consistente. La farina va versata nell'acqua bollente, mescolando per evitare grumi, e la cottura è di 20' dal fischio.

Verdure
Cucinare le verdure in pentola a pressione non è molto conveniente, perché in particolare nel caso delle verdure più fibrose non si risparmia molto tempo. Il modo migliore di cucinarle preservando le sostanze nutritive, come si sa, è saltarle in padella. Io non le cucino quasi mai in pressione da sole, però spesso le aggiungo alle zuppe. Ad ogni modo ecco alcune indicazioni di cottura che ricordo:

Broccoli: cottura 10' dal fischio; acqua non ne serve molta, 1 bicchiere o 1 bicchiere e 1/2 d'acqua credo che siano sufficienti per un chilo.
Carote: cottura 5' dal fischio, quantitativo d'acqua come per i broccoli.
Carciofi: cottura 12' dal fischio, quantitativo d'acqua come per i broccoli.
Cipolle: cottura 5-10' dal fischio, a seconda che siano piccole o grosse. Acqua 1-1,5 bicchieri d'acqua per 1 kg anche qui a seconda della dimensione, più sono grosse più occorre acqua.
Patate: cottura 5' dal fischio se sono tagliate a pezzi, 10-15' se intere, a seconda della grandezza (una patata media cuoce in 12'). Se le patate sono tagliate piccole servirà poca acqua, se sono grosse dovrete aumentare l'acqua in proporzione, comunque indicativamente sempre 1-1,5 bicchieri d'acqua per 1 kg.
Porro: cottura 5' dal fischio, quantitativo d'acqua come per i broccoli.
Rape: cottura circa 15' dal fischio (un paio di minuti in meno se piccoline o tagliate a pezzi, un paio di minuti in più se molto grandi). Acqua da 1 bicchiere a 1 bicchiere e 1/2.
Verza: cottura 5' dal fischio, acqua 1 bicchiere.
Zucca : credo 5' circa dal fischio (se tagliata a pezzetti o fette non troppo grandi). Quantitativo d'acqua sempre 1-1,5 bicchieri per chilo.
Zucchine: credo 5' dal fischio con un bicchiere scarso d'acqua per un chilo.

Datteri farciti

Causa preparazione esami sono un po' sparita! Oggi comunque vi invito a provare i datteri farciti in due maniere, di cui una è una ricetta che mi arriva indirettamente da una collega di mia madre e che è veramente eccezionale! E dovrebbe anche essere resa illegale per via delle calorie che ogni singolo pezzo può arrivare a fare!
Quando li devo farcire uso datteri naturali, senza sciroppo di glucosio (qualità ramata credo...).

Datteri con miele e cioccolato
Intagliate i datteri e privateli del nocciolo. Farciteli con la tipologia di miele che preferite (secondo me un miele chiaro e delicato si sposa meglio) e fate pressione con le dita per richiuderli un po'. Io il miele lo uso poco, ma ancora qualche volta lo uso, se voi invece siete tra i vegan che non lo usano potete provare a sostituirlo con sciroppo d'acero, sciroppo di glucosio, marmellata di pesche, albicocche, arance o qualsiasi altra cosa zuccherina che secondo voi ci sta bene! Dopo di ciò fate fondere del cioccolato fondente in un pentolino e una volta fuso immergetevi i datteri uno ad uno tenendoli per un'estremità. Metteteli in un vassoio e lasciateli riposare in frigorifero finché il cioccolato non si sarà risolidificato. Servite e mangiate!

Datteri con margarina e noci
Intagliate i datteri, privateli del nocciolo e farciteli con la margarina (la ricetta originale prevedeva il burro, ma io non lo uso). Cercate di non sfondarli come ho fatto io..... ne basta un po', o vi uccideranno una volta arrivati allo stomaco (specie se non vi fermate ai primi...). In mezzo alla margarina sprofondate un mezzo o un quarto di gheriglio di noce. Pappate pure subito!

Sotto le festività natalizie ho un po' esagerato con questi...

Gnocchi fatti in casa

E' difficile trovare nella grande distribuzione gnocchi fatti semplicemente di farina e patate, infatti la maggior parte ha latte o uova, se non altri ingredienti dai nomi strani o conservanti. Al supermercato ho comunque trovato una marca che produce degli gnocchi senza latte e uova e quindi adatti anche ai vegani: sono gli gnocchi Patarò. Tuttavia se si ha a disposizione un po' di tempo non è difficile farli in casa...

Ingredienti

  • 1 kg di patate
  • 500g di farina
  • sale
Preparazione
Fate lessare le patate o cuocetele anche al microonde se volete fare più in fretta, poi sbucciatele e passatele nello schiacciapatate. Se non disponete di uno schiacciapatate potete anche arrangiarvi con una forchetta, facendo molta attenzione però a pressare bene tutti i tuberi, altrimenti resteranno dei grumi molto fastidiosi. Fatto ciò unite pian piano la farina: io inizio ad amalgamarla alle patate impastando con i rebbi di una forchetta in una ciotola capiente, poi quando l'impasto si fa troppo compatto rovescio il tutto sul piano di lavoro e inizio a impastare energicamente con le mani, se necessario aiutandomi con un po' d'acqua con cui mi bagno le dita. 


Quando ho ottenuto un tutto omogeneo, divido la pasta in pezzetti che vado poi a stendere con le dita formando dei cilindri lunghi e sottili. Con un coltello non seghettato taglio il cilindro a pezzetti (che resteranno così schiacciati alle estremità). Se ne avete la pazienza fate poi scorrere ciascun pezzetto sotto i rebbi di una forchetta, altrimenti lasciateli così come appaiono nella foto sopra. Spolverate di farina tra uno strato e l'altro per non farli attaccare. Terminato il lungo procedimento andate a cuocerli in acqua bollente salata per 2-3 minuti, prendendo il tempo non appena riaffiorano in superficie. Scolateli delicatamente con una schiumarola sgocciolandoli bene, quindi conditeli come preferite. Quelli nella foto sotto sono conditi con un semplice sugo al pomodoro con aglio ed olive verdi tritate. Un po' più laborioso che buttare i soliti due spaghetti ma soddisfacente, non è vero? Beh, allora un più che meritato buon appetito!

Arrosto di seitan

Ecco un modo semplice per cucinare la "carne vegetale" e presentare un gustoso secondo.

Ingredienti
  • 500g di seitan (in un unico pezzo o a fette)
  • 350g di cipolline borettane
  • 6-7 carote piccole (o meglio ancora una dozzina di carotine baby)
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 2 cucchiai colmi di margarina
  • 1 dado vegetale
  • alloro, salvia e rosmarino
Preparazione
Fate sciogliere in una pirofila la margarina, poi aggiungete il seitan e fatelo insaporire leggermente prima di aggiungere le carote e le cipolle già sbucciate. Fate rosolare il tutto e poi sfumate con il vino, quindi aggiungete il dado e gli odori e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere per circa un'ora, aggiungendo un po' d'acqua qualora il sughetto si asciugasse troppo. Servite caldo e buon appetito!

Peperoni ripieni

Questa variante vegan è sorprendentemente simile alla versione originale che conteneva uova, tonno e maionese: il risultato finale è difficile da distinguere e molto molto buono!

Ingredienti
  • 4 peperoni tondi piccoli
  • 2 scatole di ceci
  • 4-5 cucchiai di panna di soia
  • 2 cucchiai colmi di aceto balsamico
  • olio di mais
  • prezzemolo
  • sale, pepe
  • 500 ml di aceto bianco
  • frullatore a immersione
Preparazione
Lavate i peperoni, tagliateli in falde e sbollentateli per 2 minuti in 3 litri d'acqua salata con 500 ml di aceto. Scolateli e metteteli in un vassoio. Poi preparate il ripieno: mettete nel recipiente del frullatore i ceci, l'aceto, la panna, il prezzemolo, un po' di pepe se gradito e olio q.b. per frullare il tutto ed ottenere una crema densa e omogenea. Raccogliete il composto con un cucchiaio e riempite le falde di peperone. Mettete in frigorifero almeno un paio d'ore prima di servire. Buon appetito!

Tiramisù vegan

Un'altra ricetta di tiramisù, stavolta dalla presentazione più classica in vassoio e molto facile da realizzare. Nonostante sia impossibile competere con la versione originale, anche questa variante 100% vegan è davvero deliziosa!

Ingredienti
  • 1 confezione di biscotti senza latte e uova (io ho usato le Primule della Mulino Bianco)
  • 2 confezioni di panna di soia
  • 200g di nocciole sgusciate
  • 6-8 tazzine di caffè
  • cacao in polvere
  • zucchero a velo
  • frullatore
Preparazione
Mettete nel frullatore la panna di soia con le nocciole e 4 cucchiai pieni di zucchero. Nel vassoio scelto per ospitare il tiramisù create un letto con la crema ottenuta e adagiatevi un primo strato di biscotti tuffati nel caffé. Bagnateli ancora con qualche cucchiaio di caffé e poi coprite di crema. Alternate così diversi strati e terminate con la crema. Spolverate di cacao la superficie. Lasciate in frigorifero almeno un paio d'ore, ma il dolce risulta più buono se consumato l'indomani. Buon dessert!


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