Punto di ritrovo vegetariano

Come siete diventati vegetariani? Questo post è rivolto agli eventuali lettori vegetariani e vegan che mi leggeranno. Raccontatemi la vostra esperienza!

Io ad esempio ricordo che la prima volta che mi è balenata quest'idea è stato quando qualche anno fa mia madre aveva comprato del pesce fresco e mi aveva chiesto di pulirlo. Non avendolo mai fatto le chiesi di spiegarmi cosa dovevo fare, al che ricevetti istruzioni su come togliere le interiora, le squame etc.. Quando però vidi e toccai quell'animale ancora integro invece del consueto trancio o filetto già pronto, prima di procedere iniziai ad osservarlo... la forma del corpo, delle branchie, delle pinne, la dentatura.. gli occhi..
Iniziai a immaginare come si dovesse muovere in mare, di cosa si nutrisse.. e la risposta non tardò ad arrivare, infatti nella sua pancia trovai dei piccoli molluschi e delle piccole conchiglie..
Insomma, benchè i pesci non siano gli animali più espressivi tra i vertebrati e i loro occhi siano piuttosto vitrei, il fatto di vederlo morto davanti a me, ancora intero, mi rattristò e così cominciai a collegare quello che mangiavo con la sua origine,  i prodotti finiti con gli animali da cui essi derivano: ovvero iniziai a capire che la carne (che fosse di pesce, di pollo o di manzo) era molto di più di un semplice ingrediente per realizzare delle ricette in cucina.

Certo lo sapevo anche prima che una bistecca di manzo viene dal manzo e che il manzo è un animale. Però in qualche modo non avevo mai collegato l'animale, il vitello che magari avevo anche accarezzato in campagna, con la fettina che per abitudine avevo sempre mangiato senza farmi troppe domande. Era normale, l'avevo sempre mangiata, era solo cibo, non pensavo certo al momento dell'abbattimento dell'animale, alla sua paura e al suo dolore. Cavoli era solo una bistecca da accompagnare con l'insalata, mica ti metti a fare certi pensieri mentre sei a tavola col resto della famiglia.
Sì è vero, gli animali mi piacevano anche allora,  volevo bene ai miei animali domestici, ma quegli altri sono diversi, sono da allevamento, sono allevati per essere mangiati, quindi questo giustifica tutto. Magari poi inorridivo se sentivo che in alcuni paesi era normale mangiare i cani o i porcellini d'India, ma non mi stupivo di trovare conigli o piccoli uccellini come le quaglie nei nostri supermercati.

Ma possibile che sia stata così ipocrita per tutti questi anni? Che non me ne sia mai resa conto prima?

Purtroppo quando una cosa è talmente ben radicata e condivisa da sembrare ovvia non ci si sofferma mai a ragionare sulla sua natura, pur se ingiusta o assurda.. perché tutto sommato il cervello riesce bene nel compito di conciliare azioni contraddittorie, specie se rispondono a usanze codificate culturalmente.

Ad ogni modo, meglio tardi che mai, anche io sono poi entrata a far parte di quei 7 milioni di vegetariani in Italia!

2 commenti:

  1. "Che cosa avte da mangiare senza carne?"
    "Abbiamo pollo e prosciutto!"
    (risposta datami in un ristorante guatemalteco)
    Ho letto con divertimento i tuoi post, ed anche con un sorriso sornione, menomale che non sono il solo ad avere subito...E quella fatidica domanda: "Ma davvero sei vegetariano? Non ci credo che resisteresti ad una bella bistecca..."
    Sono nato pressochè vegetariano. Ho dei ricordi da bambino di ore (ma forse erano mezzore!) passate a tavola dopo il ricatto della mia cara mamma: "Se non mangi la carne non ti alzi da tavola!" Ed io non la mangiavo ed a tavola restavo. Poi i miei genitori se ne sono fatti una ragione, anche dopo svariati consulti medici, nonostante essi paventassero uno sviluppo anormale ed una intelligenza appannata (forse, in fin dei conti, avevano ragione i dottori!) Sapete, ora è normale essere vegetariani, ma quasi 50 anni fa (io ne ho 52) era tutta un'altra storia.
    Non ne ho quindi mai fatto una questione morale, per me non mangiare carne è stato un fatto naturale, istintivo, e non me ne sono mai pentito. Capirete quindi che mi risulta difficile difendere eticamente il vegetarianesimo, la posso buttare sull'ecologico, ma in genere evito di impelagarmi in discorsi sull'argomento.
    In realtà, fino al mio primo viaggio in India, ho mangiato alcune cose di ciccia: mortadella, tonno e poche altre, poichè non mi davano l'idea di carne. Dopo quel viaggio sono diventato integrale (ho anche in quella occasione smesso di bestemmiare, miracoli dell'India, e dura condizione per un toscanaccio!) In un altro periodo della mia vita mi sono imposto di mangiare carne, perchè trovavo il mio rifiuto una debolezza mentale: ho mangiato una volta il pollo, due volte il pesce, ed alla terza ho vomitato anche gli occhi e da allora non l'ho toccata mai più.
    Non la meno ai carnivori, ma sono profondamente convinto che chi mangia carne dovrebbe assumersi egli stesso la responsabilità ed il karma di uccidere l'animale di cui si nutre. Credo ci sarebbero molti più vegetariani!
    Scusate lo sfogo, e complimenti al tuo Blog, Oat Milk, credo proprio che proverò qualcuna delle tue ricette.
    Ciao!

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  2. Ti ringrazio molto per il tuo commento! E per i complimenti! :) Immagino che essere vegetariani 50 anni fa fosse un vero atto di ribellione, o comunque una scelta molto più difficile da mettere in pratica rispetto ad oggi, quando bene o male si riesce a trovare una grande varietà di cibi nella maggior parte dei supermercati e anche alcuni elementi "strani" che prima si trovavano solo nei negozietti biologici ora stanno approdando negli ipermercati. Anzi talvolta essere vegetariani è pure una moda (anche se non trovo sensato fare qualsivoglia cosa per moda senza una propria convinzione).
    Mi ha fatto sorridere il tuo racconto, specie quando dici che tua mamma ti ricattava a tavola :p io di ricatti non ne ho mai avuti, ma si può dire che sia stata svezzata a bistecche al sangue e per me la carne era un alimento come un altro. Mi è capitato di leggere o sentire di molti vegetariani con una naturale avversione per la carne, ammetto che per me non è stato così e anzi sarebbe stato utile avere un'avversione verso questo alimento perché avrei smesso prima di mangiarlo!
    Concordo perfettamente che chi mangia carne dovrebbe assumersi la responsabilità di uccidere cosa mangia, perché delegare a terzi il compito è troppo facile, si rimane all'oscuro di tutto e con la coscienza pulita.
    E' anche vero che i macellai o i piccoli allevatori uccidono da sé gli animali e la cosa non li tocca assolutamente. Del resto uccidere è "questione di abitudine": anche i killer professionisti scindono il lavoro dal resto, uccidono le loro vittime, ma poi magari amano profondamente la loro famiglia. Credo manchi anche una certa dose di immaginazione o la voglia di immedesimarsi nel prossimo in questi casi.
    Come ho detto in altri post per immedesimarsi nelle condizioni di certe fasce "più deboli" occorrono prima delle condizioni materiali e poi delle condizioni mentali favorevoli: condizione di vita, cultura, educazione, esperienze, carattere individuale sono tutte cose che plasmano il nostro modo di pensare e agire.
    Ad ogni modo, passato il primo periodo di transizione, anche io cerco di non rompere più le scatole a chi mi sta attorno, anche se certe volte involontariamente capita :p

    Un saluto anche a te e mi raccomando la prossima volta ricordiamoci che il prosciutto non è assolutamente carne..... :p

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